Moltissimi pensieri, positivi e negativi, affollano ogni giorno la testa.
A volte sono pensieri piacevoli, a volte pensieri utili, altre volte sono pensieri sul futuro, altre ancora sono pensieri negativi e dannosi.
Nel linguaggio comune spesso si parla di pensiero negativo quando ci si riferisce a pensieri:
Se il pensiero negativo ha le caratteristiche appena descritte è probabilmente un pensiero ossessivo e come tale andrebbe valutato e eventualmente curato [cura del DOC].
In ogni caso i pensieri negativi sono strettamente legati ad emozioni negative come: tristezza, ansia, senso di colpa e rabbia.
Le emozioni negative possono essere così forti da condizionare il comportamento.
Le giornate sembrano peggiorare di continuo, l’umore è sempre più nero fino a sfiorare la depressione. In questi casi può capitare di dirsi frasi come queste:
I pensieri negativi ricorrenti, insistenti e indesiderati, spesso definiti “brutti” o cattivi” in genere sono di natura ossessiva.
Alla pagina relativa al DOC o alla cura del DOC e all’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) sono disponibili approfondimenti sui pensieri negativi di tipo ossessivo e sul loro trattamento.
I pensieri sono prodotti dell’attività mentale. Sono un modo di vedere e di “leggere” il mondo ma non ne sono la fedele rappresentazione.
Questo significa che il pensiero può essere “sbagliato”, ovvero può essere eccessivamente negativo e rappresentare esclusivamente quello che non va, quello che non ci piace delle situazioni in cui viviamo, trascurando quanto va bene.
Alcune frasi negative suonano così:
indicando un modo cupo e negativo di vedere le situazioni.
I pensieri negativi, infatti, sono spesso estremi e catastrofici, sono caratterizzati da una valutazione negativa che va molto oltre la situazione che l’ha generata e che si estende a molte aree della propria vita.
I pensieri negativi sono comuni nella vita di tutti i giorni. Tuttavia se una persona ne ha molti, vive spesso stati di tristezza, di rabbia o di inferiorità, che possono a loro volta avere conseguenze negative.
La conseguenza dell’avere molti pensieri negativi è che la persona riferisce di “stare male” di fronte a quei pensieri e può sviluppare o aggravare varie problematiche, tra cui:
Purtroppo, in alcuni momenti della vita si attraversano situazioni molto difficili, conseguenti a un trauma o a un lutto.
In questi casi è comprensibile e normale vivere un periodo di tristezza in cui sono presenti pensieri tristi e dolorosi che richiedono tempo per essere elaborati e superati. In alcuni casi può anche essere utile una specifica cura per i traumi.
Tuttavia molte persone hanno pensieri negativi anche in situazioni quotidiane e non drammatiche. Questo atteggiamento mentale può essere così radicato da portare la persona ad avere un continuo dialogo interno negativo accompagnato da uno stato di costante tristezza e insoddisfazione.
Gli effetti di un atteggiamento mentale negativo possono essere di vario tipo:
Usare spesso frasi negative che contengono alcune parole:
indica la tendenza a vedere le situazioni in modo estremo, drammatizzandole.
In questi casi la persona da rilievo o sopravvaluta l’aspetto negativo di una situazione dipingendo in modo cupo la realtà. Queste espressioni negative sono indizi utili per riconoscere uno stile di pensiero negativo che, come tale, può essere valutato e, eventualmente, rielaborato.
I pensieri negativi che sembrano “cattivi” o “brutti”, specie quando sono molto insistenti, invece sono solitamente di natura ossessiva e possono essere approfonditi nella pagina relativa al DOC e alla sua cura.
Trasformare un pensiero negativo in uno positivo significa:
Primo passo:
anche se è difficile smettere di credere a un’idea che si ha in testa, specie perché i pensieri negativi sembrano essere veri e rappresentare in modo corretto la realtà.
Il primo passaggio è proprio quello di non dare per scontato che il pensiero negativo sia la verità assoluta.
Secondo passo:
Questo significa sottoporre il pensiero negativo ad una valutazione obiettiva che consideri in modo più corretto la situazione reale.
Infatti, visto nero su bianco, il pensiero si mostra nella sua esagerazione rispetto alla situazione da cui è nato.
Occorre anche domandarsi se ci siano delle possibili letture alternative della situazione iniziale e annotare anche quelle, anche se sembrano poco convincenti.
Di solito questo esercizio aiuta a riconoscere che, oltre al pensiero negativo, possono esistere altri punti di vista e che alcuni di questi sono realistici, spesso più del pensiero negativo di partenza.
A questo punto è possibile valutare meglio la situazione, riconoscere che non è così negativa e generale come sembrava in un primo momento.
Sarà quindi più facile trovare un pensiero più appropriato e convincente. Di conseguenza anche le emozioni saranno più gradevoli e meno distruttive.
Ad esempio, al posto della frase: “Oggi va tutto storto” un pensiero alternativo potrebbe essere: “Oggi alcune cose non sono andate come avrei voluto ma altre sì”.
Trovare un pensiero positivo o semplicemente più realistico rispetto a quello negativo iniziale genera un immediato senso di sollievo e di leggerezza.
Nel corso del tempo, i vantaggi sono quelli di favorire:
Pensare in modo negativo è una cattiva abitudine, un po’ come avere una postura scorretta o seguire una cattiva alimentazione.
Come il cambiamento di ogni abitudine, anche passare da un modo di pensare negativo ad uno maggiormente positivo richiede impegno e la necessità di dedicare un po’ di tempo a se stessi.
Cambiare un atteggiamento mentale negativo, come cambiare altre abitudini di vita scorrette, può portare a dei grandi vantaggi nella quotidianità, migliorando il benessere e la qualità della vita.
Per altre informazioni, visita la pagina su: ottimismo e pessimismo.