3 casi di Disturbo Ossessivo Compulsivo curati con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

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3 Casi di Disturbo Ossessivo Compulsivo trattati con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Disturbo Ossessivo Compulsivo da Controllo: il caso di Paolo, curato con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Paolo ha trentacinque anni e da più di quindici anni convive con il Disturbo Ossessivo Compulsivo [DOC] da controllo.

E’ impiegato in una grande azienda. E’ sempre il primo ad entrare in ufficio e l’ultimo ad andarsene perché spende ogni giorno molto tempo a controllare e a ricontrollare le firme sui documenti, le cifre inserite, i nomi riportati sulle pratiche.

E’ ossessionato dall’idea di trascurare qualcosa, di sbagliare, così si sente obbligato a controllare e a ricontrollare quello che fa sia sul lavoro che nella vita privata. A causa dei dubbi ossessivi e dell’ansia controlla ripetutamente i movimenti del conto corrente e i pagamenti effettuati.

Controlla con grande attenzione le mail che riceve e che invia perché è ossessionato dal dubbio di avere letto male o di avere sbagliato a scrivere qualcosa. Tra le compulsioni vi è anche il continuo controllo del destinatario della mail.

Paolo ha introdotto delle regole per cercare di limitare le compulsioni di controllo, così, ogni volta che ha un dubbio ossessivo, ripete lo stesso controllo per tre volte di fila. Se, alla fine, ha la sensazione che sia tutto a posto si interrompe ma, se ha la sensazione che ci sia qualcosa che non va, ricomincia da capo con la serie di tre controlli.

Teme di dimenticare aperta la porta o di dimenticare di chiudere la macchina. Inoltre si preoccupa di dimenticare accese le luci dell’ufficio o quelle di casa, quando è l’ultimo a uscire o l’ultimo ad andare a dormire. Si ritrova a fissare la lampadina chiedendosi se sta vedendo bene, se è davvero spenta.

Sa di esagerare, si da dello stupido ma resta a fissare la lampada anche per dieci minuti.

Per un po’ ha creduto di avere problemi di memoria, in realtà ha avuto la conferma che la sua memoria è buona e che i continui dubbi che ha dipendono da un Disturbo Ossessivo Compulsivo da Controllo.

Paolo, pur avendo già intrapreso altri percorsi di cura, è molto motivato a seguire una Psicoterapia Cognitivo Comportamentale specifica per il Disturbo Ossessivo Compulsivo da controllo.

Nei primi colloqui di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Paolo descrive la situazione: l’insistenza dei dubbi ossessivi, la paura di commettere errori, di causare danni, di sprecare. Quei Pensieri Ossessivi, assillanti, gli causano molta ansia. Fa il conto del tempo che dedica a fare i controlli compulsivi e scopre che ogni giorno passa ore a controllare documenti, mail, chiusura delle porte, interruttori e così via.

Obiettivi della Psicoterapia di Paolo per il Disturbo Ossessivo da Controllo:

Con Paolo si definiscono i modo concreto gli obiettivi della terapia:

  • breve termine [ridurre il numero di controlli di mail, documenti e portiera della macchina]
  • intermedi [ridurre ulteriormente le compulsioni di controllo anche per la casa: porta di casa e luci]
  • lungo termine [tornare a ritmi di lavoro adeguati]

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale:

Le sedute di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale erano settimanali e Paolo ha collaborato attivamente.

Paolo ha partecipato alla fase di psicoeducazione in cui la Terapeuta Cognitivo Comportamentale gli ha spiegato:

  • il meccanismo del DOC da controllo
  • il circolo vizioso che mantiene il DOC
  • i motivi per cui il DOC era peggiorato nel tempo
  • quali fattori nel suo caso erano critici nel mantenere il DOC da controllo

Paolo è stato molto costante nell’applicare le procedure Cognitivo Comportamentali specifiche per il Disturbo Ossessivo Compulsivo e ha messo in pratica gli homework, tra una seduta e l’altra, in modo tale da favorire l’efficacia della terapia.

Paolo si era già documentato e sapeva che le ricerche internazionali indicano che l’esposizione e la prevenzione della risposta, procedure caratteristiche della Terapia Cognitivo Comportamentale, sono le strategie più efficaci per trattare il DOC.

L’applicazione graduale delle procedure terapeutiche, guidata dalla Psicoterapeuta, ha portato a una prima riduzione dell’ansia seguita dalla diminuzione dei Pensieri Ossessivi e delle Compulsioni di controllo.

Nel corso della Psicoterapia per il DOC Paolo è diventato sempre più abile nel riconoscere i fattori che mantenevano il Disturbo Ossessivo Compulsivo da controllo e li ha progressivamente modificati, sebbene talvolta fosse affaticato per l’impegno profuso.

Oggi Paolo non si trattiene più in ufficio fuori orario ma segue gli orari di lavoro dei suoi colleghi, ha smesso di controllare compulsivamente tutto quello che fa e ha superato l’ansia. I rapporti con la famiglia e con gli amici sono migliorati e, libero da ossessioni e compulsioni, utilizza il tempo in più che ha per scrivere un libro.

Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione: il caso di Margherita, curata con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Margherita ha 45 anni e dall’età di quindici anni ha un Disturbo Ossessivo Compulsivo da contaminazione.

Ha la pelle delle mani molto rovinata a causa dei frequenti lavaggi e dell’uso di saponi e disinfettanti sempre più aggressivi. Sa di esagerare nel lavare le mani ma ogni volta che le viene il Pensiero Ossessivo di avere le mani contaminate non riesce a resistere e dice: “Devo lavarle” e così avvia i rituali compulsivi.

Se, mentre si lava le mani, Margerita si distrae o ha il pensiero [ossessivo] di non avere usato abbastanza sapone o di non avere sfregato le mani a sufficienza ricomincia da capo cercando di prestare la massima attenzione al rituale [compulsivo]di lavaggio.

Incontrare le persone è una tortura per lei perché di fronte alle regole sociali che impongono di stringersi la mano o di baciarsi i pensieri ossessivi si scatenano e le causano molta ansia. Margherita si sente angosciata e sporca. Non vede l’ora di tornare a casa e fare una doccia che manderà via la contaminazione e le sensazioni di sporcizia.

Tuttavia, per Margherita fare la doccia è un incubo perché sa che avrà i pensieri ossessivi di contaminazione e che si laverà più volte, ricominciando ogni volta che un pensiero le dirà che non si è lavata bene.

Margherita sa di esagerare e che non è necessario fare la doccia per un’ora per essere pulita eppure spesso le sue docce durano anche più di un’ora perché la compulsione di ricominciare a lavarsi da capo è forte. Si lava seguendo una particolare sequenza di azioni perché solo così Margherita si sente pulita e finalmente libera dal pensiero ossessivo: “Sei sporca! Sei contaminata! Contamini tutto quello che tocchi!”

Ai rituali compulsivi di lavare le mani ripetutamente e fare la doccia ogni volta che si sente contaminata si aggiungono altri comportamenti compulsivi, come disinfettare gli oggetti: chiavi, occhiali, telefono, maniglie e tutto quello che è contaminato, secondo il Pensiero Ossessivo di quel momento.

Le compulsioni di lavaggio rubano molto tempo a Margherita che spesso è arrivata in ritardo anche in ufficio, tanto da essere stata richiamata più di una volta ed essere costretta a cambiare lavoro. Ora fa un lavoro che non le piace ma può lavorare da casa alcuni giorni della settimana così evita di uscire e di avere i Pensieri Ossessivi di contaminazione che la spingono a fare le compulsioni di lavaggio.

Quando esce o incontra qualcuno, infatti, Margherita ha molta ansia per i continui pensieri ossessivi ed è molto stanca per i lavaggi compulsivi che si sente obbligata a fare.

I pensieri ossessivi e le compulsioni sono aumentati nel tempo e, per evitare di uscire di casa e trovarsi costretta alle compulsioni di lavaggio, Margherita ha smesso di incontrare gli amici e frequenta poco anche la propria famiglia.

Quando l’azienda in cui lavora Margherita la incarica di fare alcune trasferte e di presenziare ad alcuni meeting aziendali decide di iniziare una Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

Nei primi colloqui di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Margherita espone la situazione: descrive l’ansia, la difficoltà a controllare i pensieri di contaminazione e la sua necessità di lavarsi o di disinfettare ogni cosa.

Vengono approfonditi alcune informazioni relative alla vita di Margherita e al modo in cui ha affrontato i pensieri ossessivi nel corso del tempo.

Obiettivi della Psicoterapia di Margerita per il Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione:

Insieme a Margherita vengono definiti gli obiettivi concreti della terapia:

  • breve termine [ridurre la disinfezione di alcuni oggetti e il lavaggio delle mani]
  • intermedi [ridurre ulteriormente le compulsioni di lavaggio: mani e doccia e aumentare le occasioni per uscire e incontrare altre persone]
  • lungo termine [cercare un nuovo posto di lavoro, in relazione alle proprie reali capacità e non per evitare l’ossessione di contaminarsi]

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale:

La terapia ha avuto una cadenza settimanale e Margherita è sempre stata molto determinata a portare avanti il percorso di cura, anche nei momenti più impegnativi della terapia.

Margherita ha partecipato alla fase di psicoeducazione in cui la Terapeuta Cognitivo Comportamentale le ha spiegato:

  • il meccanismo del DOC da contaminazione
  • il circolo vizioso che mantiene il DOC
  • le cause per cui il DOC era peggiorato nel tempo
  • quali fattori nel suo caso erano critici nel mantenere il DOC da contaminazione

Margherita ha sempre collaborato al percorso terapeutico e ha riconosciuto cosa fosse bene modificare nella sua quotidianità per raggiungere gli obiettivi terapeutici.

Con gradualità Margherita ha applicato le procedure della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale più corrette per la cura del DOC, in base all’efficacia dimostrata da studi internazionali.

I pensieri ossessivi e le compulsioni si sono progressivamente ridotti e così l’ansia che all’inizio dilaniava Margherita.

Un po’ per volta ha ripreso a uscire e a incontrare la sua famiglia ed ha ritrovato il piacere di vivere.

Durante le sedute di psicoterapia sono stati analizzati i progressi di Margherita, discussi e affrontati i momenti più critici.

Con il lavoro fatto nel corso delle sedute di psicoterapia sono stati rimossi i fattori che mantenevano il DOC da contaminazione e Margherita ha trovato un nuovo equilibrio.

Le sue scelte di vita non dipendono più dalla paura

Durante la terapia specifica per il DOC Margherita ha avuto dei picchi di ansia per cui si è lavata le mani più del necessario o ha fatto qualche doccia troppo lunga. Queste compulsioni di lavaggio, tuttavia, non erano più quotidiane, come agli inizi della Psicoterapia ma capitavano raramente e Margherita aveva imparato ad attribuirvi il giusto peso, senza drammatizzare o scoraggiarsi.

Alla fine della Terapia Margherita firma il contratto per un lavoro che le piace:

Una volta, con tutti pensieri di contaminazione che avevo, non avrei mai accettato questo lavoro ma ora sono scesa dalla giostra dell’ansia

scelgo per quello che voglio e non per evitare la paura

Disturbo Ossessivo Compulsivo Superstizioso: il caso di Nicola, curato con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Nicola è un ragazzo di diciotto anni che non riesce più a studiare, ne’ a vedere gli amici.

Da circa un anno è ossessionato dal pensiero che il padre muoia. Teme che possa morire per colpa sua, a causa dei suoi stessi pensieri.

E’ angosciato dai pensieri negativi sulle persone care che lo tormentano continuamente e di cui cerca di sbarazzarsi.

Nicola si rende conto che questi timori sono irragionevoli ma è molto angosciato e, quando ha le ossessioni, non può fare a meno di compiere alcune azioni [compulsioni] cercando di avere in mente l’immagine del padre sorridente e pieno di salute [“pensiero buono”].

Nicola si sente obbligato a fare le compulsioni. Se non le facesse sarebbe ossessionato dall’idea di far mettere in pericolo il padre.

Avendo in mente il “pensiero buono”, ad esempio, deve attraversare la soglia delle porte, spegnere e accendere le luci, aprire e chiudere i rubinetti. Se torna l’ossessione superstiziosa mentre esegue le compulsioni Nicola ricomincia da capo e ripete tutto quello che ha fatto sforzandosi di avere in mente il “pensiero buono”.

Oltre alle ossessioni e alle compulsioni, Nicola evita le notizie in cui si parla di malattie o di morte e chiede continuamente rassicurazioni al padre sul fatto che stia bene.

Nicola perde ogni giorno molto tempo per fare le compulsioni, arriva in ritardo a scuola e a volte non fa in tempo ad andarci. Sta accumulando giorni di assenza per cui rischia di ripetere l’ultimo anno delle Superiori. Non esce più con gli amici, non pratica più sport, è triste e non sa come liberarsi delle ossessioni.

Obiettivi terapeutici per il Disturbo Ossessivo Compulsivo Superstizioso

Con Nicola si definiscono in modo concreto gli obiettivi della terapia:

  • breve termine [ridurre le compulsioni e affrontare le situazioni evitate]
  • intermedi [ridurre ulteriormente le compulsioni e ricominciare a incontrare gli amici]
  • lungo termine [riprendere le attività evitate a causa del DOC superstizioso]

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Nicola ha partecipato in modo attivo alle sedute settimanali di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

Durante la fase di psicoeducazione la Terapeuta Cognitivo Comportamentale ha illustrato a Nicola:

  • il meccanismo del DOC superstizioso
  • il circolo vizioso che mantiene il Disturbo Ossessivo Compulsivo
  • i motivi per cui il DOC stava peggiorando
  • quali fattori nel suo caso erano critici nel mantenere il DOC superstizioso

Nicola ha compreso rapidamente quali elementi alimentavano il DOC superstizioso e si è impegnato da subito nell’applicare le procedure Cognitivo Comportamentali specifiche per il Disturbo Ossessivo Compulsivo. Tra una seduta di Psicoterapia e l’altra ha inoltre continuato a lavorare per affrontare i Pensieri Ossessivi e ridurre le Compulsioni.

La graduale riduzione dell’ansia e dei pensieri ossessivi hanno incoraggiato Nicola nel proseguire il lavoro terapeutico. Si sentiva più forte ogni volta che gestiva bene un pensiero ossessivo. Ogni volta che riusciva a trattenere una compulsione era gratificato e sapeva di essere più vicino alla fine dell’incubo che stava bloccando la sua vita.

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale specifica per il Disturbo Ossessivo Compulsivo ha permesso a Nicola di ridurre le ossessioni e le compulsioni e di liberarsi dell’angoscia e dell’ansia.

Nicola ha superato gli esami di maturità e si è iscritto all’università, ora esce con gli amici ed è tornato a praticare sport.

Ora il DOC è solo un brutto ricordo

Per informazioni sul trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo e per fissare un appuntamento si può contattare la dottoressa Beatrice Corsale, psicologa e psicoterapeuta a Milano, Docente AIAMC, esperta nel trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo.

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