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Benessere
2017-10-30

Speleologia e Psicologia

L’effetto positivo dell’attività fisica sul benessere psicologico è documentato da moltissimi studi nel campo della Psicologia dello Sport.

La pratica sportiva regolare infatti porta ad un benessere psicofisico caratterizzato da una maggiore autostima, migliori abilità relazionali e maggiore capacità di fronteggiare lo stress.

Nelle attività in ambienti naturali e insoliti c’è lo stesso effetto positivo sulla psiche?

Per quanto riguarda la speleologia la risposta è sì.

Una ricerca ha rivelato che gli speleologi mostrano un livello di benessere psicofisico più alto di quello della popolazione generale. Gli amanti del mondo ipogeo gestiscono meglio lo stress e subiscono meno ansia e tensioni, percepiscono inoltre di avere maggiore autocontrollo ed ha un’autostima più alta.

Alto livello di benessere psicologico

L’indice di benessere riscontrato negli speleologi è maggiore di quello della popolazione e, in particolare, chi pratica speleologia supera bene le situazioni critiche ed è meno vulnerabile ad ansia e stress. Gli speleologi sembrano inoltre saper superare efficacemente anche momenti di tristezza e di basso tono dell’umore.

L’attività speleologica è complessa e richiede un insieme di abilità sul piano fisico e psichico

La speleologia infatti si caratterizza più che per la componente fisica tipica degli sport, per la componente scientifica ed esplorativa, aspetto evidente fin dall’etimologia [dal greco spélaion=caverna e lògos=discorso]

Un altro fattore distintivo che ha importanti ricadute sul piano psicologico è il fatto che gli speleologi operano in gruppo e si dirigono verso un obiettivo comune. Inoltre tutta l’attività speleologica [dall’esplorazione, alla formazione dei neofiti, al trasporto dei materiali necessari] richiede di operare in team e porta ad affinare le abilità di cooperazione e la capacità di lavorare in gruppo.

Il senso di appartenenza ad un gruppo e le abilità relazionali necessarie a parteciparvi sono fattori che favoriscono il benessere, come ampiamente documentato dalla Psicologia Positiva.

L’allenamento in grotta richiede tali e tante abilità, anche psicologiche, da essere parte dell’addestramento degli astronauti dell’ESA da diversi anni. Tale esperienza è pertanto utile anche come team building e come training per affinare capacità di problem solving, di processi decisionali e di leadership.

Oltre ad ampliare la conoscenza di se’ e a confrontarsi con i propri limiti, muoversi in un ambiente privo di luce naturale e dei riferimenti ambientali della superficie richiede di sviluppare il più possibile abilità psicologiche che si usano raramente.

Fuori dalla zona di comfort c’è il confronto con i propri limiti e con le proprie paure

Il confronto con l’ignoto e con ambienti estranei a quelli della vita di tutti I giorni che la speleologia impone, rappresenta un addestramento ad affrontare efficacemente le situazioni di stress.

Uscire dalla zona di comfort promuove lo sviluppo di nuove competenze e la crescita personale

Il benessere psicologico riscontrato in chi esplora il mondo sotterraneo potrebbe dipendere anche dal fatto che l’esplorazione permette di soddisfare un bisogno primario, quello di esplorare appunto, riconosciuto fondamentale da soddisafre per il benessere dell’individuo fin dalla tenera età.

L’esplorazione in se’ porta il piacere della scoperta, un senso di unicità e di conquista per avere trovato per primi qualcosa di nuovo, non semplice da raggiungere.

Questi aspetti concorrono al miglioramento dell’autostima che, unito ad altri fattori, accresce il benessere psicologico di chi è appassionato di speleologia.

 

L’attività comprende anche la padronanza di nozioni e procedure tecniche che rendono lo speleologo via via più abile nella progressione, capace di affrontare meandri più difficili.

 

L’esperienza di Flow [esperienza ottimale] ricorre nella speleologia

Il Flow è una condizione psicologica caratterizzata da una intensa concentrazione sul presente, sull’attività, che permette di agire sentendo di avere il pieno controllo della situazione e che nella pratica sportiva si è visto essere associata all’espressione delle migliori prestazioni [peak performance].

 

Il flow è un fenomeno ampiamente studiato dalla Psicologia dello Sport e dalla Psicologia Positiva

Ripetute esperienze psicologiche di flow:

  • migliorano la qualità della vita
  • favoriscono il benessere psicologico

Orientata allo scopo

L’attività speleologica è orientata a un obiettivo che richiede la partecipazione di altre persone, spesso anche di più di un gruppo. Pertanto, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, la speleologia è un’attività sociale in cui le relazioni interpersonali sono parte fondamentale di un gruppo che raggiunge importanti traguardi esplorativi, formativi nei confronti di nuovi speleologi o divulgativi.

Lavorare in team

La cooperazione e la capacità di lavorare in team sono fondamentali nell’attività speleologica e concorrono al benessere psicologico dei praticanti. E’ infatti ampiamente dimostrato che le relazioni interpersonali hanno una ricaduta positiva sull’umore e sul benessere psicologico.

La speleologia richede di affrontare situazioni ambientali di stress [buio, elevata percentuale di umidità, assenza di generi di conforto, ]

 

Confronto con i propri limiti e con le proprie possibilità

L’attività in grotta richiede molte ore di impegno mentale e fisico e lo speleologo deve saper riconoscere quando fermarsi e quando tornare indietro dando ascolto ai propri segnali di stanchezza fisica o di difficoltà di concentrazione e attenzione.

 

In grotta non c’è il maniglione antipanico delle palestre ma, per riguadagnare la superficie, lo speleologo deve ripercorrere a ritroso il cammino già fatto e, se si è troppo stanchi, il rischio di infortunio aumenta. Occorre pertanto saper valutare la propria condizione psicofisica e, coraggiosamente, scegliere se proseguire o meno.

 

L’arte di Perseverare

La perseveranza di fronte alle sfide e gli ostacoli è un aspetto che caratterizza ogni disciplina sportiva praticata a livello medio alto. Tuttavia, nelle situazioni ad alto rischio è importante saper valutare correttamente e scegliere privilegiando la condizione che minimizza il rischio, come lo stesso Seligman ha indicato, a proposito di ottimismo e pessimismo.

 

Poiché in una situazione ambientale di questo tipo gli elementi fisici, psichici e ambientali che possono agire come stressor sono molteplici, uno speleologo mediamente esperto ha sviluppato la capacità di gestire momenti di tensione o di ansia che possono verificarsi e come tale è maggiormente capace di affrontare situazioni psicologicamente simili in superficie.

 

L’ansia, infatti è una risposta emotiva adeguata ad una situazione di pericolo che diventa probelamatica o patologica qualora si protragga a lungo, dopo la fine della condizione di rischio. L’ansia patologica deriva pertanto da un’errata valutazione di pericolosità attribuita ad eventi, ambienti o stati interni [sensazioni

 

Riassumendo i motivi per cui il benessere psicologico degli speleologi è maggiore rispetto alla popolazione sono:

  • allenamento ad uscire dalla zona di comfort
  • relazioni sociali e attività di cooperazione
  • frequenti esperienze di flow [esperienza ottimale] che migliora la qualità delle esperienze di vita
  • ampliamento delle capacità personali di fronteggiamento dello stress, dell’ansia e dell’incertezza
  • appagamento per la capacità di conquistare l’accesso ad ambienti spettacolari difficilmente raggiungibili ai più

 

Il dato relativo al benessere psicologico degli speleologi deriva da una ricerca condotta su un campione di oltre duecento speleologi di tutta Italia, promossa dalla Dott.ssa Beatrice Corsale, Psicologa e Psicoterapeuta con studio a Milano.

 

Lo studio si è avvalso di un questionario self-report utilizzato a livello internazionale per le indagini relative al benessere psicologico in diversi gruppi di persone, validato per l’Italia dall’Istituto Farmacologico Mario Negri, con sede a Milano.

 

La prima ricerca pilota ha riguardato il Gruppo Grotte Milano per allargarsi a speleologi di tutta Italia partecipanti ai raduni e alle varie occasioni formative del settore.

 

 

I risultati della ricerca sono stati divulgati tramite:

Interventi in occasioni di manifestazioni speleologiche

  • Incontro Internazionale di Speleologia tenutosi a Casola Valsenio (RA)

Congressi di Psicologia:

  • XVI Congresso AIAMC tenutosi a Pescara
  • Giornate di Psicologia Positiva, presso l’Università di Milano Bicocca
  • Maggio di Informazione Psicologica
  • Conferenza “Il benessere nel buio” tenutasi presso la sede CAI – SEM di Milano

Pubblicazioni:

  • Speleologia (2013), Anno XXXIV
  • Focus Domande e Risposte (Autunno 2014)

 

  •  Foto: Mauro Inglese
  • Video: European Space Agency, ESA