L’impatto sulla salute e sugli aspetti psicologici dell’ora legale è una questione dibattuta.
L’ora legale, convenzione in base alla quale in numerosi Paesi, in Europa e in altri continenti, in primavera l’orologio si sposta in avanti di un’ora. In Italia il passaggio dall’ora solare all’ora legale avviene nell’ultimo fine settimana di marzo, nella notte tra sabato e domenica.
La dott.ssa Beatrice Corsale è stata intervistata da la Stampa, la Repubblica e TGR Telegiornale Lombardia sugli effetti dell’ora legale sulla salute.
L’ora legale fu introdotta in Italia nel 1966 principalmente come misura di risparmio energetico poiché, grazie allo spostamento in avanti delle lancette dell’orologio, a fronte di una minore quantità di luce nella prima mattina in primavera e in estate, quando il sole sorge presto e consente di svolgere molte attività umane quotidiane con la luce naturale, c’è una maggiore disponibilità di luce anche nelle ore serali. In questo modo molte attività produttive e molte attività quotidiane possono beneficiare della luce naturale e non richiedono di ricorrere alla luce elettrica.
Il vantaggio del risparmio energetico quale effetto dell’ora legale è pertanto ben documentato dai benefici economici riscontrati.
A fronte di questo vantaggio ogni anno qualcuno si chiede se vi sia qualche controindicazione dell’ora legale, ovvero qualche effetto svantaggioso dipendente dall’ora legale. Nei primi giorni successivi al cambiamento di orario, con le lancette spostate in avanti, le persone possono sperimentare qualche difficoltà di adattamento al cambiamento. Sono talvolta riferite stanchezza, difficoltà di concentrazione e irritabilità. Qualche dato statistico indica che in seguito all’entrata in vigore dell’ora legale vi sarebbero più incidenti stradali e che vi sarebbe anche un aumento dei decessi. La ricerca ha pertanto cercato di comprendere meglio se vi siano collegamenti con l’ora legale.
Le ricerche internazionali condotte sugli effetti dell’ora legale sul sonno e sulla capacità di mantenere l’attenzione hanno mostrato risultati controversi e portano a considerare gli effetti dell’ora legale sulla salute da due punti di vista principali:
I benefici della maggiore quantità di luce durante la giornata sono legati, tra le altre cose, al beneficio dato dalla possibilità di trascorrere più tempo all’aria aperta, di praticare più attività fisica e di avere più opportunità di dedicarsi alle relazioni sociali. Queste possibilità, favorite dall’ora legale, influenzano positivamente il benessere psicologico.
Gli effetti sul sonno e sugli ormoni, tra cui cortisolo e melatonina, sono stati ampiamente indagati in una ricerca condotta su oltre 270.000 persone e, se l’alterazione dei livelli ormonali quale effetto del passaggio all’ora legale sembra essere trascurabile, sono stati riscontrati miglioramenti nella regolarizzazione del ritmo circadiano, della quantità e della qualità del sonno.
D’altra parte, una ricerca condotta da prestigiosi ospedali e centri di ricerca europei e riferita a 16 stati europei, prendendo in esame dati relativi ad un periodo di oltre quindici anni, ha rilevato che il numero di decessi (ne sono stati esaminati quasi sessanta milioni) nel corso dell’anno è costante e che tale numero non sembra essere legato alla stagionalità o al cambiamento dell’ora, a differenza di quanto riportato da studi condotti su campioni o periodi più ristretti.
Il beneficio dato dalla maggiore disponibilità di luce è stato ampiamente documentato da studi condotti sulle popolazioni che vivono ad alte latitudini, ove si riscontra un miglioramento del tono dell’umore durante il periodo dell’anno in cui le giornate sono più lunghe.
Se la maggiore disponibilità di luce ottenuta grazie all’ora legale ha degli effetti positivi sulla salute, il cambiamento di orario comporta un piccolo adattamento. Tale adattamento, percepito come fastidioso da qualche persona, che riferisce stanchezza o mal di testa come effetti dello spostamento delle lancette, può richiedere qualche giorno o, più raramente, qualche settimana.
Il passaggio al nuovo orario comporta infatti uno spostamento di tutti gli orari (risveglio, pasti, orari di scuola o di lavoro, orario in cui coricarsi la sera) e delle routine quotidiane. Tali cambiamenti possono risultare più difficili da attuare per le persone più abitudinarie, per i bambini e per qualche persona anziana.
E’ opportuno ricordare che gli eventuali sintomi attribuiti alla modifica di orario (passaggio all’ora legale o, in autunno, all’ora solare) sono di leve entità, sono passeggeri e si risolvono nell’arco di qualche giorno. Per le persone più abitudinarie o con i bambini può essere utile, quando possibile, apportare graduali modifiche alle routine quotidiane così da rendere più graduale il passaggio al nuovo orario.
Adottare anche una prospettiva positiva e costruttiva circa la nuova situazione può dare un sollievo da eventuali fastidi. Per esempio, potrebbe essere utile elencare quali attività piacevoli si potrebbero fare anche grazie alla maggiore quantità di luce disponibile.
Bibliografia